Da alcuni secoli
la festa patronale di San Giulio, che cade il 31 gennaio, viene solennizzata,
l’ultima domenica di gennaio, dalla tradizionale cerimonia della fagiolata.
In sette caldere di rame, poste a scaldare su di un fuoco di legna di acacia,
vengono bollite varie verdure con carne, cotiche, lardo e una misura antica
di fagioli, appositamente indicata nelle vecchie carte (sei mine).
Il cibo,
preparato secondo i dettami della tradizione, viene distribuito dal sacerdote
a tutti coloro che hanno partecipato alla celebrazione liturgica. Si tratta
di una cerimonia che vuole ricordare a tutti i cristiani, ricchi e poveri,
l’uguaglianza di fronte a Dio e alla Chiesa, soprattutto nella comunità
della mensa, che nella tradizione concludeva l’atto della Messa solenne.
Per coloro
che intendono parteciparvi e non vi sono mai stati, sulla base delle domande pervenutaci diamo qualche indicazione:
- la minestra viene distribuita gratuitamente; poi un'offerta alla chiesa è sempre gradita;
non viene consumata sul posto;
- è piuttosto densa: è opportuno allungarla con acqua nel riscaldarla;è ovviamente
leggermente affumicata;
- durante la distribuzione c'è molta ressa: è opportuno provvedersi di contenitori a chiusura per evitare di sporcarsi o sporcare gli altri; una pentola a pressione è ideale.